Dal 1974 è inserito tra i monumenti storici patrimonio di Los Angeles il Fine Arts Building, il celebre grattacielo costruito nel 1927 dagli architetti californiani Albert Raymond Walker (1881-1958) e Percy Augustin Eisen (1885-1946) al numero 811 della 7th street West della città californiana. L'edificio, innalzato su una pianta ad H, si presenta come un blocco compatto, rivestito di lastre lisce e regolari di pietra chiara, alto dodici piani. I primi tre piani sono rilegati da una straordinaria facciata dal profilo trapezoidale. Traforata superiormente da sequenze di archetti su colonnine tortili, scavata al centro da un maestoso ingresso strombato, affiancato da coppie di arconi, essa evoca esplicitamente le cattedrali romaniche toscane, come San Michele di Lucca, Santa Maria della Pieve di Arezzo e soprattutto il celebre duomo di Pisa. Questa scelta singolare di mutuare il fronte da un edificio religioso medievale di una regione remota, particolarmente eccentrica trattandosi di un palazzo civile, si colloca nella scia di gusto del Revival degli stili storici, che aveva caratterizzato l’architettura europea del XIX secolo. Questo fenomeno, che ebbe larghissima diffusione, era ispirato da nostalgie di natura sia etica che estetica: la rivisitazione del linguaggio di un’epoca storica, lontana nel tempo (e, trattandosi della California, lontanissima anche nello spazio), intendeva evocarne, richiamandole simbolicamente in vita, le virtù civili e la bellezza.
Ma le sorprese di questo eccezionale edificio non si esauriscono nei registri basamentali del fronte: la facciata infatti si innalza, come d’obbligo, a tutta l’altezza dell’edificio, il cui fronte strada è suddiviso in tre registri orizzontali, che ricalcano la tripartizione canonica del palazzo nobiliare rinascimentale: basamento- piani nobili – coronamento. Anche nel Fine Arts Building, come nei palazzi storici italiani, il basamento, in quanto più vicino all’occhio di chi guarda, è la porzione più sontuosamente decorata, dotata di una definizione architettonica particolarmente accurata. L’asse centrale è enfatizzato dal grande portale ad arco a tutto sesto, che si innalza per ben due piani, dove la profonda strombatura è modellata da una ghiera a elementi vegetali, che introduce una sequenza serrata di archi in tralice, alternativamente impostati su colonnine e pilastrini variamente decorati da creature fantastiche e intarsiati da disegni geometrici. Al di sotto del grande arcone, la parete è fittamente modellata con decorazioni a girali di acanto e cerchi concatenati che simulano cordami, interamente realizzati in terracotta. L'ingresso è bipartito da una colonna in marmo verde, con capitello e trabeazione decorata, sulla quale poggiano i due archi minori di accesso. Le coppie di arcate laterali afferiscono agli ambienti commerciali. La facciata basamentale è conclusa lateralmente da due segmenti inclinati come falde di un tetto, sui quali giacciono due figure scolpite di giovani in posizione simmetrica: a sinistra l'allegoria dell'Architettura, riconoscibile oltre che
dall'iscrizione dall'attributo del capitello ionico e a destra quella della Scultura, corredata da un torso marmoreo appena sbozzato. La porzione intermedia della facciata superiore, in posizione arretrata rispetto al basamento, si estende per 6 piani dell'edificio, dove tre bifore vertiginosamente allungate, delimitano le finestrature. Una cornice marcapiano ad arcatelli conclude la porzione intermedia e coppie di aperture laterali compongono lo spazio, concluso in copertura al 9 piano da gruppi scultorei che simboleggiano l'Ispirazione nelle arti.
Negli ultimi tre piani del coronamento i richiami all'architettura del tempio e dell'edificio religioso ritornano sfarzosamente nel doppio ordine di archetti su colonne tortili, capitelli decorati da fogliami e chiavi di volta con testine animali. Un timpano sommitale, curiosamente colonnato all'interno, chiude la facciata in un tripudio di minute decorazioni e maestosi gruppi scultorei.
All'interno uno straordinario atrio a doppia altezza è avvolto da grandi arconi parietali che al piano inferiore rilegano piccoli archi su mensole e al piano superiore un'ampia galleria a ballatoio. La galleria con spazi destinati a studi per artisti imita i matronei chiesastici sovrastanti le navate, mentre alle pareti, sontuosamente decorate da pannelli ceramici e piccoli inserti scultorei, diciassette edicole in vetro e bronzo finemente cesellate, al pari di preziosi reliquiari sacri, custodiscono ed espongono quadri, sculture e opere d'arte degli inquilini. Una piccola vasca d'acqua adornata da sculture bronzee risplende al centro dell'atrio.
Ancora nel XXI secolo il Fine Arts Building si attesta come un'opera d'arte totale dove architettura, scultura e pittura convivono splendidamente in un unico straordinario edificio.